Cronaca elettorale

 

 

 

Il tutto cominciò c'era sera

poi fu la notte, l'alba, ed una sfera 

giovanilmente fresca e riposata

a tutti fe' capir ch'era giornata.

Il raggio che schiarì la mattinata

vide una Nusco triste e sconsolata. 

In casa Pepe tanta gente mista

si contrastava per formar la lista.

 

Ricordo uno che guardava torvo 

anticipando di Palermo il CORVO. 

Il segretario comandava troppo

e, come sempre, non avendo intoppo 

Giuseppe junior (un unico verdetto) 

con TANTO ZIO venne presto eletto. 

Ottenne tanti voti, onore ambito, 

possiamo dire quasi un plebiscito; 

ma questo plebiscito lo conduce

con non poca superbia a fare il DUCE. 

Contro chi pur lo elesse fu invettivo, 

dicendo mal, distrusse il DIRETTIVO. 

Allora penso "Colpa dei dispetti

se il posto suo fu preso da LUSETTI?".

 

Si espresse il direttivo e, concordato, 

"Giuseppe" disse "Lasci il sindacato". 

Ma il sindaco che a sindaco vuol stare 

usa l'intelligenza per TRAMARE

e t'irretisce a scopo di potere,

che con la gloria ognuno vuole avere 

quattro comunistelli, COSA STORICA 

che inventaro la prima PERESTROICA. 

Da comunisti Giuseppe li convinse

a fare i socialisti, perciò vinse;

e regalò AL MENO MALANDATO 

la carica di vice sindacato. 

Iniziamo i ludi, cari amici,

per divertirci a spese dei nemici.

Or vengano qui a Nusco tante MISS 

e, se occorre, ne faremo un bis.

Le iniziative son da tutti amate

le definirò QUARESI... MALATE.  

 

A furia di fruir di tanto spasso

il deficit fu ridotto allo sconquasso. 

I socialisti (cui noi siamo invisi)

a nostro danno progettano una crisi. 

Prendono Stefanello il perestroico 

ne fanno per l'Italia un caso eroico. 

Una poltrona a Roma gli han promesso 

su cui si siederà come su... cesso. 

Entrano in ballo per i colli e i piani

i CONFRATELLI, gli andreottiani. 

Il MAL da farsi ognuno si bisbiglia 

VIGLIACCAMENTE tradiscon la famiglia.

 

Ma poi Giuseppe cui non manca acume 

del suo intelletto alzò tutto il volume; 

perciò si accorse e fu per lui un male 

d'essere il vice di Quaresimale.

"Muoia chi regna!" su questo lui si impunta 

e fece a pezzi la sua stessa giunta.

Or che ti pensa? "Amici io vi invito 

a fare sindaco Carmine De Vito". 

Il direttivo, dopo tale invito

restò, ve lo confesso, sbalordito.

Pensò ognuno: "Tu guarda che imbarazzo, 

o Giuseppe è assai furbo o l'altro è pazzo". 

Contro Giuseppe, PERÒ, uscì il verdetto

e chi propose purtroppo venne eletto. 

Per Nusco buia assai venne la sera 

Abbiam passato un'epoca assai nera.

 

Veniamo ad oggi. Un Andreottiano 

molto convinto (non vi sembri strano) 

fece uno sforzo... non lo fece invano 

si risvegliò che era bianchiano.

Fu lo scompiglio. Tutto il direttivo 

si fe' vedere finalmente attivo.

Di Martilluzzo assedio ognun ne faccia d

el bianchiano, perciò, si apri la caccia. 

Fu supplicato, fu guardato a vista.

Lo volevano tutti nella lista.

Che fece lui? Vedendosela stretta 

si fe' tirare tutta la calzetta;

e gli fu dato quel che vuole avere 

il novantotto per cento del potere. 

Fra cinque anni, questo lo scommetto, 

il bianchiano si mette con Occhetto

e visto il fatto come adesso è andato

 lo vedremo certamente deputato.

                                                                              

                                                                                                      Andrea Sichinolfi