Opere

  Nacque ad Ortelle (Lecce) il 9 marzo 1861.
Ebbe come primo maestro di disegno Paolo Emilio Stasi, quindi frequentò l'Istituto di Belle Arti di Napoli, allievo di Palizzi e Morelli.
Epigono della Scuola di Posillipo, produsse con una fecondità instancabile, esponendo in Italia e all'estero ( Parigi, Bruxelles, Monaco nel 1905; San Francisco nel 1915 ).
Più volte a Nusco, ospite di alcune famiglie patrizie, vi realizzò circa duecento opere, che gli esperti annoverano tra la sua produzione migliore. Come segno tangibile di affetto e riconoscenza, fu insignito della cittadinanza onoraria nuscana, con delibera consiliare del 31 dicembre 1910.
Morì a Napoli il 25 ottobre 1941.

                                        A cogliere la natura, i colori e le sfumature del paesaggio nuscano, in ogni stagione, fu la sensibilità di Giuseppe Casciaro.

            Artista di chiara fama, maestro di pittura della regina Elena, ebbe a Nusco forti tensioni emotive e di ispirazione, tant'è che si legge: " Voglio mostrarvi, se non vi annoiate, i pastelli di Nusco, mio paese di adozione, che ha dato all'anima mia ebbrezze di visioni singolari, e di cui sono cittadino onorario. E' tutta una stagione di lavoro che va dal tempo in cui biondeggia il grano alla dolce e penetrativa malinconia dell'autunno....."

            " Quei pastelli sono stati d'animo.....bisogna vedere la fiera di S. Amato.....dove con pochi tocchi, si agita nel bianco delle case......, nello sfondo maraviglioso dei monti e della campagna, la paesana folla multicolore in una gloria vivace di bandieruole e di tende,......per cogliere tutta la vera significazione dei Pastelli di Nusco..." (Andrea Vitelli,-Giuseppe Casciaro e i suoi pastelli di Nusco - Off. Rip. Ed. "Casa Bianca, 1925, pgg. 7 e 10). 

            ...la sintesi tra fervore artistico ed esclusività del paesaggio sta tutta nell'espressione che proprio Casciaro soleva ripetere: " Nusco è inesauribile ".

            Salvatore Di Giacomo diceva di lui: 

    " Disegni di ogni sorta di atteggiamenti, d'ogni più suggestivo ornamento di colore, d'ogni verità e d'ogni gentilezza hanno percorso in que' conosciuti pastelli, d'una grazia e d'un sapore da nessuno più superati, migliaia di tele, in ognuna delle quali è sempre una musica e un profumo.
E questa colorita melodia da per tutto aleggia, or triste, or tenera e dolce. Ora s'intona all'asprezza delle rupi e ai sibili della tempesta, ora modula, tra quelle macchie e que' contorni dalle più delicate sfumature, come una languida arietta del bel secolo metastasiano.
Un pastello di Casciaro ha del Bach e del Mozart; e talvolta è tragico e profondo, anche, come una commossa voce beethoveniana. Quest'eleganza è deliziosa: questo spirito, questo gusto son rari: questa forza piacevole e sicura, non vi opprime ma vi trascina. E la voce di questo adorabile artista ha tutti gli accenti: e ha la foga e il sospiro, l'impeto e la tenerezza, un grido e un sussurro..."

 

 da " NUSCO-La piccola Città " a cura del Comitato IX Centenario

Edito Cassa Rurale ed Artigiana di Nusco