Foto Sergio Ebreo

                Il castello di Nusco, antico e glorioso maniero di epoca longobarda, fu costruito intorno al IX secolo. Dopo alterne vicende, tra le sue mura trovarono rifugio Guglielmo, ultimo duca di Puglia, e il re Manfredi, fu feudo dei De Aquino, Giamvilla, De Aczia, Caracciolo, Imperiale.

                L'adesione alla Repubblica Partenopea di Giulio Imperiale II, signore del castello, costò cara alla città. La restaurazione sanfedista (1799-1806) portò paura, scompiglio e morte. 

                A Nusco, come scrive Giuseppe Passaro (Nusco, città dell'Irpinia-Tip. Napoletana 1974, pag. 252), "prima che vi arrivassero i soldati del Cardinale Ruffo scomparvero, dalle sale del castello, mobili, arazzi, specchiere, candelabri, armi, armature e furono svuotati d depositi di vettovaglie. Una volta saccheggiato fu poi dato alle fiamme".

                Ne 1833 il castello con il terreno circostante fu acquistato dalla famiglia Ebreo che più tardi lo cedette al Comune di Nusco.

                Nel 1908 le mura perimetrali raggiungevano ancora l'altezza primitiva, ma motivi d'opportunità, per i movimenti tellurici capitati nell'Italia meridionale, ne decretarono il parziale abbattimento.

                 Oggi sono visibili la vedetta e pochi ruderi.

Tratto da "Nusco-la piccola città"  1093-1993

a cura del Comitato IX Centenario