Il Monumento

 

 

                          Un venerando vescovo pieno di anni, che, vestito degl’indumenti pontificali, stringe con la sinistra il pastorale - simbolo dell’amorevole e benefica autorità, cui la pienezza del sacerdozio cattolico gli conferisce - ed è con la destra in atto di benedire; ecco quel che rappresenta la bella statua di marmo, che il grato popolo di Nusco ha innalzato al suo gran concittadino e celeste patrono S. Amato, in quest’anno avventuroso che ricorre l’ottavo centenario della sua gloriosa morte.

                          Bello è l’atteggiamento del Santo: mite e soave il suo aspetto, ma ad un tempo augusto e maestoso. Vi si rivela insomma il contento e la giocondità di un’anima grande e nobile, che vede condotta a felice compimento l’eccelsa opera di religione e civiltà, che la Provvidenza le affidò.

                          L’insigne artista Raffaele Marino da Napoli può a buon dritto essere lieto ed orgoglioso d’aver saputo, ritraendone in marmo l’effige, rappresentare al vivo il carattere proprio di S. Amato. Il bravo giovine ha dato a Nusco una statua di gran pregio, che sarà sempre il più bell’ornamento della città ed il più grato ricordo delle feste centenarie; ma insieme ha acquistata per sé bella e meritata fama di valente artista.

                          Sorge inoltre l’artistico monumento in quel punto della città, ove confluiscono insieme le strade principali, e a dire il vero, non poteva punto essere più felice la scelta del luogo. Il monumento infatti ha d’intorno il municipio, la cattedrale ed il vescovado. I tre più importanti edifizi di Nusco, che debbono a S. Amato l’esistenza, la prosperità, la gloria, ogni loro grandezza.

 

                                                                                                         R. d. V.        

 

Dal numero unico  “ VIII Centenario della Morte di S. Amato “  Settembre 1893